È possibile rispondere a questa domanda in due modi diversi; nel primo caso perché la componente emotiva, è uno dei fattori fondamentali della prestazione sportiva, insieme a quelle tecnica, tattica e atletica; nel secondo caso perché, a differenza delle altre tre è un’abilità trasversale e quindi trasferibile in qualsiasi ambito della vita di un individuo, giovane o meno giovane.
Ma andiamo per gradi. Cosa intendiamo con l’espressione Intelligenza Emotiva? Su internet ormai si trovano un sacco di siti e di articoli che ne spiegano il significato; per rendere le cose semplici ti dico che
L’INTELLIGENZA EMOTIVA È L’ABILITÀ DI RICONOSCERE LE PROPRIE EMOZIONI E QUELLE DEGLI ALTRI.
Quanto è importante secondo te, durante una tua prestazione, capire in che direzione ti stanno portando le tue emozioni? E se invece sei un allenatore, quanto conta sapere cosa stanno provando o come si sentono i tuoi atleti durante una gara, o nei momenti decisivi di una partita o una stagione? Messa in questo modo, credo che sia d’accordo anche tu che l’intelligenza emotiva riveste un ruolo di primaria importanza nello sport e che quindi, come tutte le altre componenti, sia necessario allenarla.
Sempre più atleti, squadre e società annoverano all’interno dei loro staff figure come quelle dei mentalcoach o psicologi dello sport, il cui ruolo è proprio quello di aiutare a capire cosa è possibile fare per essere nelle condizioni emotive e mentali ideali per affrontare le diverse situazioni previste dalla disciplina sportiva praticata.
Tu puoi iniziare da qui, da piccole semplici regole di comportamento che ti spiegherò nel mio blog e che, se adottate correttamente, ti aiuteranno a cambiare il tuo atteggiamento in quei particolari momenti in cui ti fermi davanti a dei piccoli ostacoli, o ti dici che forse è meglio rinunciare, o peggio ancora vedi montagne altissime da scalare.
Comincia ad ascoltare ciò che ti dici, in particolare quali sono le domande che rivolgi a te stesso.
Questo è uno strumento davvero potente per aiutarti a focalizzare l’attenzione su ciò che è davvero importante per te e su ciò che è utile e necessario fare per entrare nello stato emotivo migliore. Spesso ci poniamo domande chiuse, quelle a cui è possibile rispondere in 3 modi: sì, no o non lo so. Questo tipo di domande non ti aiuta a trovare la soluzione e non ti fa vedere le infinite possibilità che ci sono sulla tua strada.
Le domande che ti aiutano sono quelle aperte.
È vero, ti obbligano a pensare un po’ di più, ma ti permettono di allargare i tuoi orizzonti e di vedere opportunità dove fino a questo momento hai visto solo ostacoli. Esistono domande utili da porsi prima, durante e dopo l’allenamento; altre che sono più efficaci se poste durante una gara. Ti do adesso qualche suggerimento, scrivendo qui sotto solo alcune di quelle che cambieranno il tuo modo di affrontare le prestazioni. Leggile, falle tue, provale e datti le tue risposte, scoprirai cose di te che nemmeno immagini.
DOMANDE PER LA GARA
- quale parte specifica del mio gioco sto usando bene?
- a quale parte del mio gioco devo prestare maggiore attenzione?
- di cosa devo tenere conto riguardo al mio avversatrio, all’ambiente, ai miei compagni di squadra?
- cosa posso fare per conseguire il successo oggi?
- quanto sono consapevole dei miei 5 sensi?
Quelle che vedi sopra sono solo degli esempi, non è necessario usarle tutte; ciascuno di noi sceglie quali utilizzare, quelle con le quali si trova più a suo agio e che possono davvero cambiare in meglio il nostro modo di fare le cose. Per scoprire quali e quante domande possono essere utili a TE, contattami e sarò felice di aiutarti